Il Sannio e “La Guardiense”

Il Sannio e “La Guardiense”

Vi ho giá raccontato del mio breve ma intenso soggiorno a Napoli in un mio precedente post che potete leggere cliccando QUI, ma una delle tappe piú belle mi sono riservata di raccontarvela in un post a parte, questo, per descrivere le meraviglie che io ed la mia collega blogger Sonia Paladini abbiamo visto, visitando “La Guardiense”, una delle piú importanti cooperative agricole della Campania e del Mezzogiorno, fondata nel 1960 (l’anno di nascita della mia mamma!) per mano di 33 viticoltori della zona.

la Guardiense vini Sannio

 

Nella terra dei Sanniti, in una zona collinare dal microclima particolare, la cooperativa ad oggi conta piú di 1000 viticoltori che con grande amore e dedizione curano gli oltre 1500 ettari di vigne per produrre alcuni tra i piú buoni vini campani e d’italia, quattro linee di prodotto (Janare, Fremondo, Classica e Spumanti) ma principalmente Falanghina ed Aglianico. Proprio per valorizzare questi due vini, la cooperativa ha creato la linea “Janare” per rendere omaggio al territorio, nata da un progetto di salvaguardia di vitigni autoctoni, é il primo tentativo di “zonazione” nel Sannio beneventano che punta ad esaltare le caratteristiche qualitative delle produzioni vitivinicole legandole alle irrepetibili specificità dei siti di produzione. Il nome dei sette cru della linea deriva, infatti, da quello dei più vocati siti di produzione del territorio di riferimento: Lucchero (Aglianico), Cantari (Aglianico Riserva), Cantone (Piedirosso), Senete (Falanghina) Colle Di Tilio (Fiano), Pietralata (Greco), Laureto (passito di Falanghina).

la Guardiense vini Sannio

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Ad accoglierci a serata inoltrata, la gentilissima Concetta Pigna, vice presidente della Guardiense, che ci ha subito  portato a mangiare delle buonissime specialitá locali preparate dalla cucina dell’albergo che ci ha ospitate, “La Vecchia Quercia” di Cerreto Sannita, il tutto abbinanato ad alcuni degli ottimi vini della cooperativa. Qui per la prima volta ho assaggiato una minestra buonissima che mi son promessa di rifare al piú presto, di scarola e polpettine piccolissime fatte a mano, e della zucca grigliata condita con olio, aglio e prezzemolo che era una poesia. Qui intanto potete trovare la ricetta preparata proprio dalla mia collega nonché amica blogger Sonia ed il racconto della nostra esperienza anche dal suo punto di vista.

Zucca stufata grigliata

Il mattino seguente, di buon’ora, Concetta io e Sonia ci siamo dirette verso Guardia Sanframondi per visitare il meraviglioso castello medievale, fatto aprire apposta per noi (wow!), da dove si puó ammirare un panorama a dir poco mozzafiato delle meraviglie circostanti tra cui il monte Mutria, il monte Erbano e il monte Acero. La pace ed il silenzio che si respirano in questo luogo mi é rimasto davvero impresso. Alberi di ulivi e antiche mura a far da cornice, questo castello si dice fu costruito da Raone, primo cittadino di Cerreto Sannita.

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Dal castello, ci siamo poi dirette nel cuore dell’azienda “La Guardiense”, dove Concetta ci ha fatto una spiegazione appronfondita di quasi tutti i vini che l’azienda produce e dei quali vanno davvvero molto fieri. Alcuni di questi vini hanno infatti vinto molti premi prestigiosi tra cui un posto nella guida “i Vini di Veronelli 2016” e la medaglia d’oro ai “Berlin Wein Trophy”, gli oscar dei vini tedeschi.

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Finita la spiegazione, Concetta ci ha portate a visitare le cucine dell’azienda, dove ho incontrato alcune tra le cuoche piú brave che io abbia mai conosciuto. Queste gentilissime signore, ci hanno fatto vedere come si preparano alcuni tra i piatti piú identificativi di questo territorio: la tasca ripiena con salsiccia, pane e uova, il loro buonissimo pane cotto su foglia di verza,  l’impanata, una delle minestre piú buone che io abbia mai mangiato, preparata con cardilli, borragine, rape, fagioli della regina e polenta cotta sul fuoco, e poi le loro straordinarie zucchine secche al sugo, che vengono tagliate rigorosamente a mano durante la stagione estiva e mettono poi a congelare per l’inverno, il mijefant, una specie di fregola fatta a mano con acqua e semola, poi servita con un meraviglioso sugo di zucchine. In ultimo, degli struffoli che ancora se ci penso mi viene l’acquolina in bocca! Non sono meravigliosi? Guardate come friggono dolcemente, pronti per essere mangiati!

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Vederle all’opera é stata una vera meraviglia, poiché la loro passione per le loro origini e per le loro tradizioni trasudava da ogni parola e da ogni sguardo, quindi un grazie speciale a: Silvana, Assundina, Teresa, Luisa, Milva, Elisa, Gilda, Valeria, Filomena, Belkis e Raffaella, persone stupende e generose che ricorderó sicuramente con tantissimo affetto e non mancheró di tornare a trovare non appena avró l’occasione. La visita purtroppo é terminata subito dopo il pranzo, poiché avevamo il bus che ci avrebbe riportate a Napoli, ma mi sono promessa di tornare a trovarle presto, per dedicare il giusto tempo e attenzione ad una delle realtá piú belle che abbiamo in Italia, seppure ancora non conosciute come meriterebbero. Un ringraziamento speciale a tutti quelli che ci hanno accolti a braccia aperte in questo tour meraviglioso, ma soprattutto a Concetta, ottima padrona di casa, e Milena, social media manager della cooperativa, persona squisita e disponibilissima.

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Qui sotto troverete i due video che ho fatto per l’occasione: il primo, quello dove le cuoche ci spiegano per filo e per segno quali bontà ci saremmo pappate da li a poco insieme a loro, il secondo invece é un video che racchiude l’esperienza bellissima che sono stati questi quattro giorni a Napoli e dintorni, dove troverete anche spezzoni del Sannio.

 

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Vi abbraccio tutte fortissimo girls! A presto!

 

 

 

 

 

 

 

 


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